TERME PONTE DI LEGNO
Un “ponte” con il mondo.
Ponte di legno è una delle più importanti località di villeggiatura montana d’Europa, grazie ad uno straordinario paesaggio naturale dominato dall’Adamello e da un comprensorio sciistico di livello internazionale.
Lo sviluppo insediativo è avvenuto in maniera consistente tuttavia mantenendo un’altezza media degli edifici che non ha determinato quell’effetto di decontestualizzazione definitiva dell’architettura nuova dai luoghi come avvenuto anche in località limitrofe.
Il progetto di un centro termale in una posizione così centrale propone un modello alternativo ai centri termali isolati dall’abitato, facendolo diventare un importante riferimento per la comunità ed I turisti.
L’occasione che il progetto propone e, il suo carattere iconico, costituisce per le caratteristiche che lo configurano una straordinaria occasione di valorizzazione ambientale, urbana ed economica che accrescono ulteriormente l’immagine di Ponte di legno in un circuito internazionale del turismo ormai proiettato ad una scala globale.
Rapporto con il contesto urbano ed il paesaggio
L’architettura proposta si relaziona a due ambiti di riferimento: quella dell’abitato con cui si confronta per la scala degli edifici circostanti di cui non supera l’altezza ( tre piani fuori terra) e per le caratteristiche che assume, la sua conformazione architettonica con il profilo delle montagne all’orizzonte ed in particolare alla massiccio dell’Adamello con cui definisce una relazione sia visuale che evocativa nella sua forma.
Nonostante il rapporto con il paesaggio come elemento generativo, orizzonte portato come riferimento visivo dentro l’edificio, la caratterizzazione volumetrica fatta di parti giustapposte ed integrate lo riporta alle misure del contesto esistente fatto di edifici non troppo grandi, da cui si emancipa però per il carattere di monometericità, per l’uso della pietra la Diorite dell’Adamello, lavorata in conci verticali.
Questa scelta conferisce all’insieme un carattere di monumentalità e rappresentatività domestica, non aggressiva ma fortemente identitaria, che con i sui volumi fatti di piani pendenti rimanda ai picchi dell’Adamello ma anche agli archetipi delle case camune disegnate sui massi di Capo di Ponte.
L'integrazione del volume al lotto di riferimento è di occupazione quasi integrale ad esclusione di quegli stacchi tra i volumi che li incastra tra loro e li orienta aprendo la vista verso sud dove il paesaggio diviene più aperto anche in relazione alla piazza anch'essa ridefinita come luogo immaginato per manifestazioni collettive.
Caratteri del progetto architettonico
Poeticamente si potrebbe definire come un cristallo di roccia dell’Adamello che si è fermato rompendosi e riformandone le guglie nel fondovalle, un edificio iconico e fortemente attrattivo ma discreto, equilibrato, sintonico con il luogo e la sua scala insediativo.
Il principio su cui si fonda la definizione architettonica del progetto è legato alla doppia ragione di essere una sequenza di spazi individualizzati e fortemente caratterizzati dalla luce e allo stesso tempo un sistema integrato e coerente attraverso un percorso che mette in relazione i diversi ambiti.
Altro aspetto fondativo del progetto è l’essere fortemente introverso per avere la massima privacy dall’esterno e permettere invece sguardi mirati dall’interno selezionando il paesaggio dei profili montani circostanti.
Centrale nella definizione dell’architettura è il ruolo della luce che diviene materiale preminente nel rivelare lo spazio, i volumi, la matericita’ della pietra scabra sia all’interno nell'essere piano e rivestimento che dall’esterno nel valorizzare il”sapiente gioco dei volumi sotto la luce”.
Con la luce protagonista principale delle terme che è l’acqua elemento reagente agli altri due rivelando riflessi suggestivi e nel cambiare stato trasformandosi in vapore, creando atmosfere intense e sempre mutanti. L’acqua materia con densità e temperature diverse accompagna ogni spazio connettendo i diversi ambiti che possono essere sia meditativi che che ludici.
Dal punto di vista funzionale l’impianto è molto chiaro e consente un chiaro orientamento interno nonostante la ricchezza e la differenziazione degli spazi. La sequenza si volumi incastrati sintetizza frammentarismo ed integrazione tra le parti.
L’accesso avviene da sud in relazione diretta con la piazza in un ampio spazio vetrato dove si trova il bar caffetteria.
Dopo la cassa una scala ed un ascensore consentono di accedere agli spazi uffici al primo livello e funzionare da via di fuga per la parte interrata.
Un piccolo bancone shop (che venda e affitti cuffie, accappatoi, costumi etc.) introduce dopo un tornello elettronico ( gli utenti hanno un braccialetto che rileva le attività svolte all’interno) agli spogliatoi divisi per sesso.
Organizzati con una sequenza di cabine a rotazione ed armadietti gli spogliatoi consentono l’accesso separato) al piano interrato con la piscina per il nuoto o al centro termale tutto al piano.
Una grande scala ed un ascensore connettono direttamente al piano interrato della vasca di nuoto da 25metri.Attraverso un ulteriore filtro ( porte scorrevoli ) si accede al centro termale vero e proprio. La scala e gli ascensori per il centro termale sono accessibili solo dopo l'accesso agli spogliatoi.
Sostenibilità degli aspetti tecnici e costruttivi
Primo aspetto dì sostenibilità dell’intercento come anche evidenziato nella relazione preliminare è quello di un ridotto impatto insediativo non essendo occupato nuovo suolo, ed essendovi uno scavo complessivamente limitato.
Il progetto nel suo complesso si presenta come una occasione di più generale valorizzazione dell’abitato,sia per la qualità degli spazi aperti che si vengono a determinare che per l’inserimento di elementi vegetazionali.
L’uso dei materiali è fondamentalmente legato alla struttura che sarà in calcestruzzo riciclato armato sia per I muri in elevazione che per gli orizzontamenti che dovranno in gran parte essere a sostegno delle vasche d’acqua.
I solai saranno tutti trattati a vista avendo il cemento un colore simile a quello della Diorite.
Si propone l’utilizzo nella costruzione del protocollo Leed finalizzato al massimo controllo dei materiali e della gestione ecologica del cantiere anche in relazione alla collocazione urbana dello stesso.
I materiali oltre al calcestruzzo riciclato per l’intero edificio saranno prevalentemente” a Km zero”, verrà usata infatti la Diorite dell’Adamello pietra locale che costituisce tra l’altro una promozione dell’economia territoriale vista la risonanza mediatica che l’edificio avrà.
Unica struttura in legno sarà quella dell’infopoint che si connette nella piazza sia al corpo delle connessioni verticali al parcheggio che al volume basso del bar aperto all’esterno del centro termale.
La struttura in legno consente di pesare poco sulla struttura del parcheggio esistente unitamente ad una copertura acciaio satinato, più leggera e che rende l’oggetto elemento immateriale e capace di cambiare cromatismo in relazione al mutare colore del cielo.
Va specificato che I materiali utilizzati sia per l’edificio che per la piazza non presentano problemi di manutenzione e gestione nel tempo.
Un’ulteriore importante aspetto in relazione all’involucro e alla sua conformazione è legato al suo carattere sostanzialmente introverso che limita le aperture ad un ambito molto ridotto elemento che consente un elevato contenimento energetico.( classe A+).
La pietra inoltre consente la ventilazione della facciata anche se l’effetto esterno sarà quello dei muri antichi che segnano gli edifici della val Camonica.